L'Uomo pietrificato by Giulia Sarno

L'Uomo pietrificato by Giulia Sarno

autore:Giulia Sarno [Sarno, Giulia]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2015-11-26T18:19:29+00:00


11

La donna passò davanti alla vetrata della cucina e la sua mole riempì per un attimo il vano della porta. Marcello non ebbe dubbi che si trattasse di Letizia, la cuoca.

– C’è Vincenzo? – domandò, affacciandosi nella cucina.

– Mio marito è uscito – rispose la donna senza alzare la testa. – Non so quando tornerà.

Non l’invitò a sedersi e riprese a sgusciare i baccelli dei fagioli con rapidi ed esperti gesti delle dita.

– L’aspetterò – rispose il ragazzo, prendendo con calma una sedia.

La stanza era bassa e Marcello osservò che un uomo alto avrebbe certamente toccato con la testa le travi del soffitto.

– È andato a trovare sua madre? – chiese a un tratto con studiata naturalezza.

La cuoca lo guardò e le sue dita si contrassero sul lembo del grembiule. Aveva negli occhi un’espressione sfuggente e spaurita.

– È andato al vivaio.

Marcello non sapeva da che parte cominciare. Si era seduto davanti a lei e si dondolava ritmicamente avanti e indietro sulle gambe della sedia. Di tanto in tanto la cuoca gli rivolgeva un’occhiata rapida e inquieta. Fu lei a parlare per prima.

– Si sa niente del ladro? – chiese, e subito tornò ad occuparsi dei suoi fagioli.

– No – fece Marcello, sempre fissandola.

– Io non ho sentito niente – si affrettò a dire Letizia

– e Vincenzo non c’era.

– Già, così ha detto anche Ric.

Invece di rassicurarla, la risposta di Marcello parve suscitare nella donna una nuova preoccupazione.

– Il signor Ric ci conosce bene.

– È stato lui a trovarvi questo posto, no? – azzardò Marcello con la speranza di aver colto nel segno. Letizia annuì sospettosa.

– E certamente non sarebbe simpatico per lui – cominciò il ragazzo con noncuranza – che Vincenzo venisse coinvolto in questo brutto affare.

– Vincenzo non c’entra – replicò la donna, ormai sull’orlo di una crisi isterica.

– Ne sono convinto… anche se ha mentito!

Letizia lasciò cadere le mani in grembo poi raccolse le cocche del grembiule e se le premette con forza contro gli occhi.

– Il mio Vincenzo è innocente! – singhiozzò. – È andato veramente a trovare sua madre.

– D’accordo, solo che è partito la domenica mattina dopo le sette e non il sabato pomeriggio.

Letizia esitò un po’, ma si vedeva già che era decisa a parlare.

– Lo ha… visto?

– Sono stato svegliato domenica mattina dal rumore delle sue forbici da potare. Ha lavorato sotto la mia finestra fin dopo le sette.

– Ma lui non c’entra affatto con lo scasso, glielo posso giurare!

Marcello sembrava ascoltare con orecchio distratto e si studiava di togliere alla conversazione ogni temibile parvenza di interrogatorio.

– E mentre potava il glicine si è accorto che la finestra dello studio era stata forzata…

– Sì. Corse dal signor Ric e questi gli consigliò di partire subito prima che lo scasso venisse scoperto. Di domenica nessuno sale di sopra per le pulizie e Vincenzo avrebbe avuto tutto il tempo di arrivare a casa della madre.

– Ric conosceva i precedenti di suo marito… Marcello pronunciò quella frase con aria distesa, innocente, in modo che la donna potesse credere che la cosa non avesse troppa importanza.



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